Rubrica

Con i piedi pieni di passi

"Ma L'eremo dove sta?"

Pale, itinerario tra acqua e social

Pale, le sue refrigeranti cascate, l’eremo di Santa Maria Giacobbe e la famosa crocedepale (come la chiamano i Folignati DOC), sono ormai diventati un “must” irrinunciabile per chi desidera fare una breve gita fuori porta ed immergersi nella natura della montagna incontaminata a pochi kilometri da Foligno. Vi proponiamo qui tre itinerari declinati a seconda del vostro grado di attivismo e alcuni preziosi consigli per godere della natura senza rinunciare a qualche piccolo, piacevole relax. Che aspettate… mettete i passi nei vostri piedi!

Must to Do

  • Osservare il tramonto dal sentiero che porta all’Eremo
  • Assaggiare i panini col prosciutto al taglio (o porchetta, o ciauscolo, o quello che preferite!) della bottega Valmenotre
  • Mettere i piedi a bagno nell’acqua gelida del Menotre ( solo per i più coraggiosi!)
  • Fare un aperitivo o un pranzo in piazzetta con la cucina casereccia di Carlo e Martina de “L’Angoletto di Pale”
  • Gettarsi nel letto del fiume in gommone, guidare un quad immersi nella natura o cavalcare fra i boschi con uno dei servizi offerti dal Centro - Escursioni Val Menotre Outdoor e Fun
  • Ascoltare il rumore assordante delle cascate sorseggiando una birra ghiacciata 

Camminatori Pigri

Se siete camminatori domenicali alle prime armi (e tali volete rimanere!) vi consigliamo un itinerario breve e praticamente in piano che vi consentirà comunque di immergervi nel suggestivo paesaggio della montagna umbra.

Arrivati al Parcheggio di Pale, passeggiate fino a raggiungere il centro del paese: poco prima della Piazza del Castello, sulla vostra destra troverete una stradina asfaltata in salita (via del Sasso) che dopo circa 50 metri sfocia in un piccolo sentiero sterrato segnalato come “Strada vicinale dei Vecchi”.

Prima cosa, non abbattetevi: oggi il sentiero dei vecchi, domani l’Himalaya!

Inizia qui un agevole sentiero pianeggiante e ombreggiato che vi condurrà fino a Ponte Santa Lucia. Da qui avete due scelte: proseguire il percorso che dal parcheggio dell’Hotel costeggia in parte il fiume Menotre fino ad arrivare a Scopoli; oppure fermarvi al Ristorante Alimentari Valmenotre, entrare nella bottega, respirare il profumo del tartufo appena cacciato da terra, dei formaggi locali e della porchetta appena sfornata, ordinare un tagliere misto e mezzo litro di vino e… non ripartire più!

Noi, ça va sans dire, vi consigliamo la seconda!  A stomaco pieno potete poi noleggiare una comoda bicicletta a pedalata assistita presso lo stesso Ristorante che gestisce anche il Centro Escursioni Valmenotre e raggiungere comodamente Scopoli e perfino Rasiglia, il paesino ormai più famoso e affollato del Centro Italia, senza problemi di parcheggio.

Perché pigri si nasce e noi modestamente lo nascemmo!

Camminatori Volenterosi

I più volenterosi possono avventurarsi invece in una più impegnativa passeggiata alla scoperta dei salti delle cascate dell’Altolina. Potete lasciare la macchina al parcheggio di Belfiore e, dalla chiesa di S. Maria Assunta, seguire la strada su cui si affaccia la chiesa. La direzione di marcia è opposta a Foligno, verso la rupe su cui spicca in alto l’abitato di Pale, mèta agognata del nostro itinerario. Dopo un centinaio di metri a un bivio si prosegue a sinistra per la strada che esce dal paese. Dopo circa un chilometro di ulivi e cipressi la strada finisce in uno slargo sterrato dove troverete un cartello che indica di proseguire sulla destra. Da questo momento il sentiero si impenna decisamente superando le ultime case coloniche ed entrando nel bosco.

Si supera quindi un ponticello sotto il quale scorrono le acque del Menotre che si divide nella sua vorticosa discesa attraverso la valle dell’Altolina.
La Cascata della grotta, l’ultimo salto del fiume, si raggiunge con una breve deviazione sulla sinistra. Tornate poi al sentiero principale intagliato nella roccia dove potrete avvistare i resti dell’antica via Plestina.
Storia e natura qui creano una suggestione speciale!
Dopo un paio di curve di nuovo il rumore dell’acqua ci annuncia la presenza di un’altra cascata, anche questa raggiungibile con una breve deviazione a destra: qui l’acqua forma un piccolo laghetto di acqua gelida. Se avete coraggio immergeteci i piedi! Ritorniamo quindi al sentiero principale e riprendiamo a salire, superiamo una condotta idrica medioevale e una zona franosa che ci costringe a passare sotto alcuni blocchi di pietra e alberi abbattuti, quindi giungiamo alla nostra meta, il borgo di Pale!

Dopo tutta questa fatica vale la pena fare una bella sosta!
E’ qui che entra in campo L’Angoletto de Pale, un piccolo, microscopico, home restaurant dove è possibile mangiare come a casa, ovvero: quel che c’è se magna, e poche storie!

Questa è la filosofia zen di Carlo e Martina. Quindi prendetevi tempo, e godetevelo tutto! Non aspettatevi la velocità da fast food né un servizio da quattro stelle Michelin: sedetevi ai loro tavolini solo se avete il piacere del tempo, se avete voglia di fare due chiacchiere con loro e di mangiare come a casa: semplice, ma buono e autentico.

E se bevete un goccetto di troppo non preoccupatevi, al ritorno è tutta in discesa!

Camminatori Aggressivi

Per i più allenati, aggressivi, tozzi e duri camminatori, esercitatesi freneticamente durante i lunghi mesi del lock down, non resta che la meta più ardua: raggiungere la vetta!

Fatto tutto il percorso sopra descritto, è possibile proseguire per un sentiero a verso l’evidente cima a sinistra del paese: il Sasso di Pale e raggiungere l’Eremo di S. Maria Giacobbe.

Sì, esattamente quel minuscolo eremo incastonato nella montagna che la sera, illuminato, sembra un presepe perenne!

raggiungibile con altri 45 min. di cammino o addirittura, se siete semi-alpinisti (e SOLO se lo siete) prendere il sentiero Macaco, detto la direttissima, un ripido sentiero che conduce fino alla vetta!

Lo so, avete già fatto un bel po’ di salita, ma  volete mettere la soddisfazione di postare le foto del panorama mozzafiato che voi (e solo voi!) vedrete e delle vostre scarpe da trekking consumate dai sassi del Sasso?

Ci sono cose che non si possono comprare, per tutto il resto c’è Instagram!