
Politica e ambiente, un matrimonio per la speranza
Anche le migliori coppie possono cadere e sgretolarsi,
anche quelle apparentemente forti e invincibili. Così come quelle più deboli, dopo un primo periodo di studio e di interrogativi, possono rivelarsi vincenti alla fine. Insomma, la gerarchia esiste per essere soverchiata, l’imprevedibile e l’impronosticabile che diventano a seconda dei casi triste o dolce realtà.
Coppie atipiche, le cui dinamiche le conoscono veramente soltanto i feticisti del gioco, di un gioco in particolare: il Texas Hold’em, oramai la tipologia di poker più famosa al mondo. In questo gioco, come in amore d’altronde, le sicurezze non esistono, esiste solo la capacità di far crollare le certezze altrui, mista a una grossa dose di conoscenza e alla capacità di prevedere gli eventi.
Due carte nascoste a testa, che servono a formare il punto più alto insieme ad altre cinque scoperte che giocano in favore di tutti. Molto spesso capita dunque che le due carte in mano a un singolo giocatore siano una coppia: dalla più piccola, 2-2, a salire fino alla più alta, la coppia d’assi.
Come giocarle? Come approcciarsi alla partita quando si hanno in mano? Dare una spiegazione in poche righe sarebbe riduttivo, bisognerebbe dilungarsi in un elenco di situazioni e di variabili che probabilmente non basterebbe un intero manuale: dipende dalla quantità di giocatori entrati nella mano, dall’entità della cifra da “chiamare” e persino dalla posizione in cui ci si trova seduti al tavolo. Insomma, i veri amanti del gioco direbbero, giustamente, che è anche e soprattutto una questione di esperienza.
Ma ci sono altre variabili, quali l’imprevedibilità, il famoso sesto senso del giocatore e l’imprescindibile dose di fortuna, che sono sempre dietro l’angolo a rovesciare gerarchie e certezze.
Capita così, anche in sede di campionati del mondo di poker (che si svolgono ogni anno e richiamano l’attenzione di migliaia di appassionati), che le sorti di mani apparentemente imbattibili in partenza siano completamente capovolte all’arrivo, dopo aver girato tutte le carte in tavola, o in questo caso sarebbe meglio dire sul tavolo.
C’è dunque un doppio insegnamento prezioso dietro questo “gioco delle coppie”: le carte belle, come le cose importanti, vanno preservate con cura per non correre il rischio di perderle; allo stesso modo, le cose che meno ci convincono all’inizio, quelle che ci spaventano di più perché più ostiche o fragili, se prese e affrontate nella giusta maniera possono rivelarsi le più sorprendenti e redditizie, sul tavolo da gioco come nella vita. Basta crederci.
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