
Degustazioni di libertà
Essere liberi nel mondo del vino può significare molte cose a seconda del soggetto che opera in questo specifico ambito. Se penso ai vignaioli, per esempio, immagino il concetto di libertà legato alla volontà di fare il vino che si vuole. E allora c’è il vignaiolo che dà risalto al territorio, ai vitigni, al terroir scegliendo in libertà di non seguire gli schemi imposti dai disciplinari. Il vignaiolo che sceglie di assecondare la natura, ascoltandola e traducendola fedelmente nel bicchiere. Il vignaiolo che invece vuole attraverso il vino mettere la sua firma, rappresentarne uno stile, magari uno stile di famiglia che si tramanda da generazioni seguendo con devozione ciò che la storia e uno specifico terroir ci riconsegna, facendolo attraverso un disciplinare che ne definisce uno specifico canone di produzione. Come dall’altra parte c’è il sommelier, l’enotecaro, il ristoratore che decide in tutta libertà quali vini selezionare per la sua clientela. La libertà di scegliere quale linea dare alla sua carta, quale identità. Un’identità che rispecchi la sua passione, ciò che ha da dire e da trasmettere ai suoi avventori.
E poi c’è l’estimatore, il winelover, il semplice consumatore che decide in tutta libertà quale vino acquistare, quale degustare, quale presentare ad una cena fra amici, quale regalare, quale tenersi in cantina per anni e anni, quale stappare per un’occasione speciale, quale abbinare ad uno specifico piatto. La conoscenza in questo ambito diventa strumento fondamentale per ampliare i nostri orizzonti, il nostro panorama, la scelta delle strade da intraprendere in totale libertà.
Più conosciamo il mondo del vino, le sue caratteristiche, i suoi aneddoti, più ci sentiremo liberi di fare le nostre scelte fra una molteplicità di opzioni, alternative, possibilità, sia come produttori che come consumatori. Una libertà che aumenta proporzionalmente all’aumentare di un knowhow che avrò l’onore ed il piacere di condividere con voi, contributo dopo contributo, attraverso questa rubrica dal nome “Into the Wine”.
Sarà un percorso fatto di curiosità, un viaggio denso di territori, vitigni e storie da raccontare.
Un cammino che vi arricchirà e mi arricchirà grazie alla ricerca e allo studio che dedicherò al progetto. Non mi resta che auspicarci una buona condivisione, assaporando passo dopo passo il piacere della conoscenza e del confronto, degustando racconti e sorsate d’autore. Lo faremo insieme perché il vino è convivialità, è socialità, è felicità e “la felicità è reale solo se condivisa”.
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