Maschile e femminile nei tarocchi
I Tarocchi sono immagini archetipe che raccontano molto di noi: non una lettura del futuro, ma un modo per interpretare quello che sentiamo nel presente grazie alle potenti immagini simboliche racchiuse in loro che ci parlano delle fasi della nostra vita.
I 22 arcani maggiori, soprattutto, incarnano le virtù umane. Nel mazzo, le figure maschili e le figure femminili si equilibrano e rappresentano un percorso, dei valori, delle qualità e anche delle persone.
L’imperatrice rappresenta in pieno il femminile, mentre l’imperatore rappresenta il maschile.
Insieme al papa e alla papessa mostrano la relazione archetipica universale.
Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa, ne La Via dei Tarocchi descrivono così queste due carte:
L’imperatrice è la donna nella sua fase creativa e ci insegna che il nostro corpo e la nostra mente sono fecondi e creativi. E’ seduta con le gambe leggermente aperte, come se avesse appena partorito, e rappresenta la fecondità, il desiderio, l’entusiasmo esplosivo della creatività femminile. E’ l’anima ricettiva, il suo simbolo è la primavera. Descrive tutto ciò che è fluido, mobile, grazioso, bello e sensibile.
Se l’Imperatrice parlasse, direbbe:
“Sono la creatività senza un finalità precisa. Esplodo nell’infinità delle forme. Sono io, dopo l’inverno, a tingere di verde tutta la Terra. Sono io a riempire il cielo di uccelli, gli oceani di pesci. Quando dico “creare” parlo di trasformare: sono io a far sì che il seme si spacchi per far spuntare il germoglio, Se comincio a generare bambini, posso dare alla luce un’umanità intera. Se si tratta di fruttificare, sono in grado di produrre tutti i frutti della Natura. La mia mente non si tira mai indietro: una parola, un grido, e partorisco un mondo…. Sono la mente creativa.” (tratto da “La via dei Tarocchi” di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa)
L’imperatore è associato al numero 4, come i lati di un quadrato. Rappresenta la stabilità, l’equilibrio, il materiale. E’ una specie di guerriero interiore, perfettamente radicato e che supera ogni nostra debolezza. E’ l’animus, l’aspetto maschile della psiche. Descrive tutto ciò che è rigido, fermo, retto, autoritario.
Se l’imperatore parlasse direbbe:
“Sono la sicurezza. Sono la forza in persona (…) Sono un fulcro, riordino tutto intorno alle mie leggi. Faccio regnare l’ordine con tutti i metodi dal più morbido al più feroce. Quando mi manifesto nel vostro corpo siete in pieno equilibrio, non potete inciampare. Vi proteggo e vi esorto a essere forti. Sono il vostro guerriero interiore. Colui che vede le vostre debolezze e non si lascia indebolire” (tratto da “la Via dei Tarocchi” di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa)
Entrambe le carte hanno in loro una componente maschile e una femminile: l’imperatrice infatti esibisce un blasone in cui si riconosce un’aquila maschio (ancora in formazione), mentre l’imperatore è vicino ad un aquila che sta covando un uovo. Nella carta dell’imperatrice, quindi, troviamo l’animus, la mente attiva e nella carta dell’imperatore troviamo l’anima ricettiva del femminile.
Quando i due personaggi si guardano, si completano. Quando si voltano le spalle, c’è disequilibrio. Lui diventa materialista e senza ideali, arido, inattivo, intento solo a perseguire il potere. Lei non viene capita, è amareggiata e si disprezza. Senza la stabilità dell’imperatore, si consumerebbe nel suo idealismo, diventerebbe amara e incompresa. Lo spirito abita la materia e insieme, i due archetipi generano Coscienza.
Se le energie maschili e le energie femminili si voltano le spalle, periscono.